Andrea Dovizioso: velocità e controllo

Scritto il 01/06/2020
da Matteo Macuglia


Il tuo rapporto con le moto viene da lontano, anche tuo padre era motociclista. Ti ricordi come hai cominciato?

Sì, certo che mi ricordo, anche se ero davvero piccolo, avrò avuto più o meno 4 anni! 

Ricordo che io e mio padre andammo alla pista di San Mauro Mare con dei suoi amici, tutti crossisti ovviamente e mi fecero provare per la prima volta una mini moto. 

Non riuscivo nemmeno a stare in equilibrio da quanto andavo piano! 

 

Ho letto che torni volentieri a Forlì, anche se la tua Regione alla fine ti riporta sempre alla tua passione e al tuo lavoro. Come mai questo territorio è così legato alle corse?

Sì, torno sempre volentieri a casa, perché durante la stagione riesco a starci davvero poco, meno di quanto mi piacerebbe fare. Forlì è casa, mia, qui ci sono la mia famiglia e i miei amici e a me questo basta e mi fa stare bene, soprattutto dopo lo stress e il casino dei weekend gara.

Nella mia regione c'è sempre stata la passione per le moto, ce l'abbiamo un po' tutti nel sangue. Avere varie piste sul territorio di sicuro aiuta i giovani ad avvicinarsi a questo sport, è un modo anche per trovarsi e divertirsi insieme, di gran lunga meglio del bar!

 

Ducati, una moto potente ma difficile. Dopo Stoner nessuno ha più vinto il motomondiale sulla Desmosedici. Pensi di essere riuscito a domare la bestia in questi anni?

Sì penso di essere riuscito a fare un gran lavoro con il team in questi anni, con tanto impegno siamo riusciti a tornare ad essere competitivi e in lotta per il campionato. I miglioramenti sono stati notevoli e frutto di lavoro di squadra, dedizione e perseveranza. Sono molto soddisfatto.

 

Normalmente quanto c'entra il pilota nello sviluppo della moto? Tu quanto partecipi ai lavori sulla tua? 

La partecipazione del pilota nel suo sviluppo dipende molto da come è strutturato il team e da quanto gli ingegneri decidono di ascoltarlo e tenere in considerazione quello che dice. Fortunatamente sulle moto il pilota ha ancora tanta influenza e io sono sempre stato molto coinvolto sotto questo aspetto.

 

Il grande ostacolo da superare è Marc Marquez, cosa pensi ci voglia per batterlo? Cosa lo rende così forte secondo te?

Purtroppo non c'è un solo aspetto che lo renda così vincente, è sempre un insieme di fattori.

 

L'anno scorso sei arrivato secondo, nella prima parte della stagione eravate testa a testa con Marquez. Cosa è mancato?

Lo scorso hanno ci è mancata la velocità e sicuramente lo strike di Lorenzo a Barcellona non ha aiutato nella lotta al campionato, abbiamo perso punti importanti.

 

Quali sono oggi i tuoi punti di forza sulla moto, si sono evoluti nel tempo?

Corro con Ducati dal 2013, sono ormai otto anni. La moto è migliorata costantemente e un po’ in tutti i settori ma sicuramente il mio punto di forza ora è la conoscenza della mia moto e l’affiatamento che ho con il mio team, ormai siamo più di una squadra, si sono instaurati dei legami che vanno oltre a quelli professionali e questo sicuramente è un vantaggio. Di conseguenza è migliorato molto negli anni il modo in cui riesco insieme al team a gestire sia i test che i weekend gara, questo è un altro punto di forza importante.

 

E la moto? quanto conta nella performance? Quali sono le migliori secondo te al momento?

La moto conta sempre, non facciamo uno sport prettamente di prestazione fisica individuale, abbiamo un mezzo da gestire, con i suoi pregi e i suoi difetti. Oggi poi conta ancora di più poiché c'è sempre più tecnica ed elettronica.

 

Cosa faresti una volta appeso il casco al chiodo?

Non è facile decidere cosa fare dopo aver corso in moto per tutta la vita. Noi piloti lo facciamo da quando siamo molto piccoli e smettere può essere destabilizzante. 

Per anni abbiamo dedicato la vita alla nostra passione, abbiamo viaggiato, abbiamo avuto una routine tra allenamenti, spostamenti e gare. Abbiamo vissuto di adrenalina. Ovviamente ho dei progetti, non sono il tipo che lascia le cose al caso, vedremo…

 

Hai delle moto che guidi nella vita di tutti i giorni? Quali sono?

Onestamente sono più un tipo da macchina durante la vita di tutti i giorni, per praticità. C'è più spazio, la borsa della palestra nel bagagliaio, bottiglie d'acqua ovunque! Ma ho una Ducati Scrambler che uso soprattutto per andare a cena al mare d'estate o a prendere mia figlia a scuola e mi piace davvero molto!

 

Non hai ancora un contratto per la prossima stagione. Al di là delle scelte che farai, cosa vorresti dal tuo prossimo team?

Le mie scelte professionali dipendono sempre da quanto interessante è il progetto, mi baso sempre su quello, che è in assoluto l'aspetto più importante.